Spesso le etichette dei prodotti alimentari ci traggono in inganno a causa di alcune diciture. Ecco come tutelarsi.
Oggi prestiamo un grande attenzione a quello che acquistano e poi consumano. Tuttavia, spesso veniamo comunque tratti in inganno da alcune etichette alimentari contenenti promesse e claim accattivanti. Il problema? Non sempre quello che dice l’etichetta corrisponde effettivamente alla qualità del prodotto. Ecco a quali claim prestare particolarmente attenzione.
Etichette fuorvianti: i claim che attirano di più
Le etichette generalmente comunicano molte informazioni al consumatore, determinando le sue scelte di acquisto. Tuttavia, è bene fare attenzione ad alcune diciture, ecco quali sono:
- “Naturale“. Sicuramente, questo è il claim che più attira i consumatori. Del resto, chi non è stimolato ad acquistare un prodotto che si vende come “naturale”? Questo termine, infatti, ci dà l’idea che l’alimento sia preparato in modo naturale e senza additivi chimici. Tuttavia, molte volte i brand sfruttano il claim per vendere prodotti in realtà preparati dalle grandi industrie, dove ovviamente durante la preparazione aggiungono sostanze chimiche e conservanti;
- “Prodotto artigianale” o “produzione artigianale“. In entrambi i casi, il claim ci porta a immaginare un prodotto realizzato in casa, quando in realtà è preparato in modo industriale;
- “Tradizionale“. Di primo impatto, un prodotto etichettato come “tradizionale” ci potrà ricordare i piatti squisiti della tradizione famigliare, quelli che mangiavano quando eravamo bambini per intenderci. Ma negli scaffali del supermercato di tradizionale c’è ben poco;
- “Integrale“. Si sa, quando un prodotto è indicato in questo modo, diamo per scontato che sia realizzato solo con farina di questo tipo, la quale indubbiamente è più sana. Tuttavia, è meglio sapere che sovente un prodotto da forno etichettato come “integrale”, in realtà è realizzato con un mix di farina integrale e di farina raffinata;
- “A base di…” o “preparato di…” . Non importa quale sia la forma: questi termini sono estremamente ambigui e implicano di prestare una maggiore attenzione agli ingredienti che costituiscono il prodotto. Infatti, questi claim sono utilizzati sopratutto in questi casi in cui un bene alimentare è stato realizzato utilizzando tantissimi ingredienti uniti a quello principale;
- “Al sapore di…” . Si tratta di un claim che di per sé dovrebbe già mettere in allerta il consumatore. Infatti, ciò implica che il sapore descritto è stato conferito al prodotto sopratutto tramite degli insaporitori artificiali.
- “Marinato“. Se pensavi che un prodotto marinato confezionato abbia subìto una preparazione di alto livello, ti sbaglio. Il più delle volte questi beni alimentari sono stat trattati aggiungendo semplicemente dell’acqua unita a qualche additivo e aroma;
- “Nettare“. Hai mai fatto caso che alcune bevande, come i succhi di frutta presentano questo claim? Ebbene nella maggior parte dei casi non consumiamo vero nettare di frutta ma un semplice succo diluito con acqua e addolcito con una grande quantità di zucchero.

Come tutelarsi
Dunque, come possiamo fare per evitare di essere tratti in inganno e tutelarci da prodotti considerati genuini e semplici, quando in realtà sono industriali? Ebbene la soluzione è molto semplice: leggere attentamente le etichette con tutti gli ingredienti riportati.
Infatti, tutti i prodotti alimentari confezionati riportano la lista degli ingredienti utilizzati nella loro preparazioni, i quali vengono sempre disposti in in ordine decrescente. Ma non solo: fai attenzione anche alle percentuali indicate vicino ai singoli ingredienti e tieni a mente anche i possibili additivi. In ogni caso, ricorda anche che prese singolarmente le componenti di un prodotto non sono di per sé nocive: l’importante è consumarle con moderazione.